RUNAWAY estratto "Jay e Leia, primo incontro" (romance novel)

 

JAY
Il cuore prima si ferma, poi comincia a battere forte contro la cassa toracica, talmente forte che temo qualcuno possa vederlo o sentirne il rumore.
I miei occhi incontrano i suoi, sono scuri, infiniti e profondi come il mare. Vedo le pupille dilatarsi, mi accorgo del leggero mutare del suo respiro, le narici che quasi impercettibilmente si allargano, la bocca che si schiude. Io deglutisco, in modo vistoso, i miei polmoni bruciano, le orecchie sembrano ovattate, le mani formicolano.
Stringo la mascella e spezzo quell’assurdo legame visivo, lanciandomi a grandi falcate verso la mia stanza e quando la raggiungo, chiudo la porta con un calcio.
Resto bloccato, proprio al centro.
«Cosa cazzo è stato?» dico a me stesso, a voce alta, ma non abbastanza perché qualcuno possa sentirmi.


LEIA
Avverto il respiro placarsi, per un attimo ho avuto la sensazione di essere stata abbracciata da una specie di vertigine, ma è sparita rapida com’è arrivata.
Non è certo la prima volta che vedo un ragazzo mezzo nudo, cosa accidenti mi è preso? Chiudo gli occhi e prendo un lungo respiro, poi li riapro piano.
Nella sua espressione ho letto prima stupore, poi rabbia, tutto nel giro di pochi brevissimi istanti. Nessuno ha notato la sua presenza in corridoio, nessuno ha fatto caso a come si sia allontanato scalciando una malcapitata porta.
Io sì. Io l’ho notato.
L’ho notato più di quanto avrei voluto.


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